Oculista per bambini Milano - Merate

Dott.ssa Maddalena Forti - Telefono

Oculistica e bambini

Oculista bambini - MilanoAnche se non tutte le mamme lo sanno, il proprio bambino viene visitato per la prima volta alla nascita! È ormai consuetudine di tutti i Centri di Ostetricia e Ginecologia far visitare i bambini appena nati dal neonatologo; sarà poi sua cura prescrivere una visita oculistica qualora dovesse riscontrare anomalie. Lo scopo di questa prima visita, infatti, è quello di escludere malformazioni o malattie congenite.

Se la valutazione alla nascita risulta normale, la prima visita vera e propria dallo specialista oculista è indicata all’età di 12 mesi, soprattutto per bambini che presentano familiarità positiva per patologie importanti (strabismo, cataratta congenita, glaucoma congenito, miopia elevata, patologie ereditarie della retina ecc). Il controllo successivo, altrettanto importante, va fatto all'età di 3 anni, per escludere il rischio d’insorgenza di ambliopia. Il successivo controllo deve essere fatto prima dell’inizio della scuola elementare.

Come si sviluppa la vista dalla nascita all’età scolare

Visita oculistica per bambiniAlla nascita il neonato è in grado di captare tutti gli stimoli visivi provenienti dall’ambiente circostante ma non di elaborarli, di organizzarli in immagini e, quindi, di capirli. A 15 giorni, il bambino riesce a mettere a fuoco le immagini distanti 20/30 cm, non riconosce ancora i colori. Non avendo ancora il pieno controllo dei muscoli oculari si stanca presto e talvolta può apparire strabico.

Verso i 2 mesi distingue il viso umano rispondendo a sorrisi, smorfie e movimenti delle labbra; segue le immagini in movimento ruotando gli occhi ed il capo e facendo convergere gli occhi se gli si avvicina un oggetto al viso.

A 4/5 mesi il bambino è in grado di fissare correttamente un oggetto non troppo distante, di seguirne il movimento e di volgere lo sguardo verso uno stimolo visivo. A 6 mesi controlla già bene i muscoli oculari, quindi deve essere scomparso l’eventuale strabismo saltuario. È invece importante sapere che uno strabismo costante è sempre patologico indipendentemente dall’età.

A dieci mesi il bambino acquista il senso di profondità delle immagini (stereopsi).

Ad un anno il bambino raggiunge il pieno controllo dei muscoli oculari e l’accomodazione gli consente di mettere a fuoco gli oggetti a qualsiasi distanza. Ad un anno e mezzo/due approssimativamente raggiunge gli otto decimi e intorno all’età scolare i dieci decimi di vista anche se esiste una notevole variabilità, pur in situazioni perfettamente normali, come avviene in tutte le fasi di sviluppo dei bambini.

Cosa vede l’oculista

oculista bambini MilanoAll'età di un anno, oltre al corretto sviluppo anatomico dell’occhio, si può valutare il movimento coordinato e sincrono dei bulbi oculari ed è possibile individuare eventuali vizi refrattivi escludendo soprattutto significative differenze tra i due occhi, potenzialmente causa di ambliopia. A 3 anni è già possibile verificare la visione stereoscopica, ovvero il senso di profondità, la visione dei colori (escludere daltonismo) e, a volte, misurare l’acuità o capacità visiva mediante l’utilizzo di disegni o forchettine. Raggiunti i sei anni la visita è tecnicamente pressoché sovrapponibile a quella dell’adulto, fatta eccezione per l’aspetto empatico-psicologico.

Che cos’è l’ambliopia

L’ambliopia è una condizione in cui la vista di uno dei due occhi del bambino è ridotta o assente senza che ci siano stati danni oculari organici. Mi spiego meglio: il periodo che va dalla nascita fino ai 5-6 anni di vita è decisivo per l’ottimale sviluppo dell’organo visivo. La corretta maturazione del sistema visivo può avvenire solo se l’occhio riceve immagini nitide che invia al cervello, costruendo tutti i circuiti nervosi che porteranno al completamento dello sviluppo e quindi alla visione ottimale di 10/10. E questo ovviamente vale per ciascuno dei due occhi separatamente.

Se un occhietto risulta normale mentre l’altro presenta un difetto refrattivo (ipermetropia, astigmatismo o miopia elevata) che non gli consente di raccogliere immagini nitide, ci troviamo di fronte a una situazione pericolosa. Il cervello, infatti, non riuscendo ad interpretare correttamente i dati inviati dall’occhio debole, svilupperà solo l’occhio sano, finendo per impedire in modo irrecuperabile lo sviluppo dell’occhio più debole: questa è la patologia chiamata ambliopia o occhio pigro.

Come curare l’ambliopia

L’ambliopia si può curare, ma solo se si interviene in tempo, mentre lo sviluppo del sistema visivo è ancora in corso (periodo plastico); dopo, sarà impossibile.

Per correggere l’ambliopia è sufficiente portare occhiali adeguati a correggere il difetto e, se serve, coprire l’occhio sano per qualche ora al giorno, in modo da stimolare lo sviluppo di quello più debole. Bisogna sapere, però, che è praticamente impossibile accorgersi della sua insorgenza, soprattutto se non è presente uno strabismo o qualche altra patologia evidente degli occhietti, che insospettisca i genitori: questo capita proprio perché con l’altro occhio il bambino vede bene e non avviserà mai il genitore che qualcosa non va, perché per lui quella è la visione ottimale da sempre. È indispensabile, quindi, che venga effettuata una visita medica oculistica che escluda questa patologia.

Le particolarità delle visite oculistiche dei bambini

I bambini sono pazienti speciali: con loro, più che con chiunque, è necessario che si instauri un rapporto di fiducia, in modo da ottenere la maggior collaborazione possibile, compatibilmente con l’età. Quando possibile è utile parlare prima con i genitori, per spiegare loro come preparare il figlio alla visita. È molto importante, poi il primo incontro con il medico: i bambini sono istintivi e immediatamente decidono se una persona va loro a genio oppure no.

L’esperienza ci insegna a osservarli, ad immedesimarci e a porci in sintonia con loro: se il bambino si fida e si sente sicuro, riesce a essere anche più collaborativo di un adulto, e gran parte della visita può diventare un gioco. In caso contrario, a volte può succedere che la visita risulti incompleta, rendendo necessario programmarne un’altra: sarà cura di noi medici spiegare ai genitori come predisporre i loro figli al meglio per il successivo appuntamento.

Ci sono, poi, alcune fasi della visita che sono fastidiose per tutti i bimbi, come l’instillazione del collirio per la dilatazione della pupilla, indispensabile per una visita completa: spesso serve l’aiuto dei genitori e a volte di altro personale… con conseguente sonoro disappunto del piccolo paziente!

Tengo a sottolineare, comunque, che l’oculista è in grado di raccogliere i dati necessari per garantire il sano e corretto sviluppo della vista del bambino a qualsiasi età: spesso infatti ci si chiede come sia possibile valutare la visione in persone che non sono in grado di rispondere alle domande del medico: esistono strumenti e procedure che consentono di ottenere tutte le informazioni necessarie; il CML dispone di tutta la strumentazione necessaria per visitare i più piccoli a partire dalla nascita ed è inoltre sempre presente la figura dell’ortottista che affianca il medico oculista dall’inizio alla fine di ciascuna visita.

Gestione del bambino in caso di diagnosi di patologie o problemi nel corso della visita ambulatoriale

In caso di problematiche relative a vizi di refrazione (miopia, ipermetropia, astigmatismo) o di ambliopia, la terapia consiste nella prescrizione dell’occhiale corretto ed eventualmente dell’occlusione. Saranno poi necessari periodici e ravvicinati controlli per verificare i progressi ottenuti. In caso di patologie non chirurgiche come congiuntiviti, blefariti, orzaioli ecc.), la cura è a base di farmaci che vengono quindi prescritti nel corso della visita.

Qualora fossero riscontrate problematiche di pertinenza chirurgica (cataratta congenita, strabismo, glaucoma congenito, ptosi congenita, calazio ecc) il bambino viene indirizzato all’ospedale San Raffaele di Milano, presso il quale io lavoro per la gestione della particolare necessità chirurgica: la chirurgia nei bambini infatti, anche qualora sia mininvasiva, necessita sempre di un’anestesia generale: è pertanto indispensabile una struttura adeguata, che non può assolutamente essere ambulatoriale.

Qualche consiglio per le mamme

Quando quindi richiedere una visita oculistica al bimbo oltre ai normali controlli di routine?

Ultimo consiglio: proteggete quanto prima e quanto più possibile gli occhi dei vostri bambini dai raggi UV mediante occhiali dotati di filtri adeguati.

Buona visita a tutti!

Maddalena Forti

 

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